Rifugi custoditi
Bianco Dante Livio (prov. Cuneo)
Accesso stradale
Da Torino con l’autostrada Torino-Savona uscire al casello di Fossano. Seguire la S.S. 231 di S.Vittoria per Cuneo; quindi la S.S. 20 del Colle di Tenda e Valle Roja fi no a Borgo S. Dalmazzo e la Provinciale della Valle Gesso raggiungendo S.Anna di Valdieri.
Accesso al rifugio
Da S.Anna di Valdieri, m.978, di fianco al rifugio Balma Meris (ottimo posto tappa), parte il sentiero che, inerpicandosi ripidamente alle spalle dell’abitato, sale tra faggi e castagni tenendosi sempre sulla sponda di sinistra (idrogr.) del Rio Meris. Dopo aver superato i Tetti Biaisa (m.1224) e successivamente i Tetti Paladin (m.1326), raggiunge con pendenza più moderata l’ampio ripiano del Gias del Prato (m. 1529) ove, tra i massi sulla destra, sgorga un’ottima sorgente. Attraversato il lungo pianoro ed aggirato il pietroso costolone nord-orientale della Punta Meris, taglia con un lungo arco la ripida faglia meridionale del Vintabren. Si giunge in un nuovo ripiano, ove sorgono le ex Case Reali del Chiot (m.1700). Il sentiero prosegue dolcemente nella scoscesa scarpata, lungo la quale scende l’emissario del soprastante lago e con l’ultimo tornante, si affaccia sulla conca del Lago Sottano della Sella (m.1882). Scavalcato il torrentello che esce dal lago, dirigendosi a sinistra, raggiunge in pochi minuti il rifugio Livio Bianco (m.1910 ore 2,30-3 da S.Anna di Valdieri).
Escursioni
- Cascata della Paur
Dal rifugio seguire l’ Itinerario sciistico per la Cima Est del Monte Matto fino al centro del Lago Superiore della Sella 2329 mt. Sulla destra è ben visibile la cascata. Sviluppo 200 mt. Difficoltà TD+ con pendenze fino a 90°. Materiali: chiodi da ghiaccio e qualche chiodo da roccia. Bella e impegnativa salita in ambiente solare. Discesa: a corda doppia sull’itinerario di salita (consigliato) o salendo per i pendii superiori fino alla spalla dove passa l’itinerario normale per la Rocca della Paur.
Primi salitori: G.Ghigo e G.C. Grassi l’8 febbraio 1984.
Note: prima di iniziare la salita è bene valutare le condizioni dei pendii superiori, spesso carichi di neve con pericolo di distacco spontaneo.
- Cima del Latous
Da dietro il rifugio parte il sentiero che conduce nel Vallone del Latous,seguirlo fino in prossimità di un primo lago che si raggiunge in leggera discesa 2030 mt. Da qui puntando a sinistra si raggiunge un altro laghetto a quota 2054 mt. dal quale si prosegue,lasciando a destra il contrafforte che scende da Il Cougn, per detriti e nevai fino alla testata del vallone ed al Colle del Latous o Colletto del Matto 2554 mt. Dal colle senza difficoltà salire la cresta Ovest fino alla cima 2744 mt.
Difficoltà: Elementare fino al colle Facile la cresta Dislivello: 834 mt. Tempo: Ore 2:40 – 3.
- Cima Verani
traversata cima verani – cima centrale del matto
Dal rifugio Livio Bianco seguire l’itinerario per la salita alla Cima Est del Monte Matto. Raggiunto il primo laghetto salire direttamente e raggiungere il Passo di Cabrera, ben visibile dal vallone di salita.Ore 2:30. Quota 2730 mt. c. Dal passo, ci si porta sul fianco occidentale dello sperone Sud-Ovest e si risale un canalino, seguito da lastroni molto inclinati e lisci, raggiungendo così il dorso del crestone Sud nei pressi della vetta che si raggiunge 3020 mt.Scendere all’intaglio della cresta Sud, situato tra la vetta ed il primo torrione. Da qui, scendendo obliquamente per una ventina di metri sul versante Est, lungo la sponda destra del canalone SSO, si raggiunge la forcella tra la Cima Verani e la Cima Bobba. Proseguendo per cresta con facile arrampicata di grossi massi, si guadagna la Cima Bobba.3079 mt. Dalla Cima scendere la cresta e scavalcando alcuni spuntoni raggiungere il Passo Cougnè 3000 mt. Dal passo, si segue la cresta, superando il primo spuntone con una traversata orizzontale e, scalando direttamente il secondo. Scesi ad un intaglio, si procede ancora per qualche metro sul versante Sud, quindi si imbocca un canalino cui fanno seguito le rocce terminali raggiungendo la Cima Centrale 3097 mt. Dalla Cima scendere la ripida ma non difficile Cresta Nord-Est e raggiungere la Forcella del Matto 3000 mt. Facile e divertente salita di montagna in ambiente suggestivo.
Difficoltà: PD+.
Materiali: fettucce lunghe, utili i ramponi ad inizio stagione.
- Colle della Valletta
Dal rifugio si ritorna al bivio a valle del lago e si prosegue a sinistra lungo la vecchia mulattiera che sale con ampi tornanti, giungendo in una piccola conca erbosa che ospita il Gias Gros 2121 mt. La mulattiera continua a salire tra massi e lastroni inclinati, poi piega a sinistra, costeggiando una barra rocciosa. Giunti nei pressi della cascatella che scende dal Lago Superiore della Sella, salire sempre a destra, lasciando sulla sinistra il sentiero per il Colle di Valmiana. In breve tempo si raggiunge il lago 2329 mt. (il Lago Superiore della Sella è il bacino naturale più grande delle Alpi Marittime). Dal lago si prosegue a destra, sempre su sentiero, per entrare in un valloncello erboso, superando due minuscoli laghetti. Il valloncello fa capo all’ampio Colle della Valletta 2488 mt. Che si apre sullo spartiacque tra le valli Gesso e Stura.
Difficoltà: Facile Dislivello: 580 mt. Tempo: ore 2 – 2,30
- Monte Matto Cima Est – Cresta Est
Dal rifugio seguire l’itinerario per il Colle del Latous.Giunti al primo laghetto si traversa a destra e si risale il valloncello che, costeggiando i versanti settentrionali della montagna, fa capo al colletto a quota 2715 mt. (il Drouveron del Matto ), alla base della cresta est ( ore 2:30 dal rifugio ). Il salto iniziale della cresta si vince direttamente salendo per placchette fessurate ( III e III+ ). 40mt. Si prosegue una ventina di metri su cresta orrizzontale, quindi, obliquando a sinistra per erba e roccette ci si porta alla base di un tratto verticale:Si sale qualche metro direttamente ( III ), poi si traversa a destra doppiando lo spigolo e si prosegue verticalmente ( IV ) subito a destra del filo fino ad una comoda cengia erbosa. 40 mt. Si segue la cresta tenendosi sempre nei pressi del filo e, superando una lunga serie di gendarmi a gradoni ( II, III, passi di III+ ), si raggiunge la sommità del primo grande risalto della cresta. 400 mt. Si prosegue in leggera discesa, tenendosi sul versante sud, per portarsi ai piedi del secondo risalto. Si traversa a sinistra lungo delle cengette per una quarantina di metri e si raggiunge una zona di rocce rossastre solcate da un vago diedro. Si supera il diedrino ( III+ ) e si prosegue per rocce più facili sino ad un terrazzino 40 mt. Si supera un tratto verticale lungo una piccola, ripida rampa ( IV- ) e si guadagna il filo di cresta; llungo alla cresta ci si porta alla base di un tratto strapiombante. 40 mt. Si traversa a destra per 5-6 metri, quindi si sale verticalmente ( III+, III ) fino ad uscire su rocce più facili. 40 mt. La cresta a questo punto si abbatte e per rocce rotte si guadagna la vetta. Bella e classica salita – Primi salitori: V.de Cessole con le guide A.Ghigo e J.Plent nel 1904. Prima salita invernale: G.Serra e G.Fulcheri il 21 dicembre 1974.
Difficoltà AD+.
Sviluppo: 700 mt.
Materiali: qualche chiodo, nut e fettucce lunghe. Utili i ramponi ad inizio stagione.
Contatti
Tel. 017197328 – Gestore Livio Bertaina Cell. 3355461677
info@rifugioliviobianco.it
Sito web: http://www.rifugioliviobianco.it
Settore Alpino
Alpi Marittime
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