Genesi ed evoluzione del Convegno LPV e del CAI Piemonte
Il 23 ottobre 1949, al Monte dei Cappuccini di Torino, un gruppo di dirigenti delle Sezioni Liguri, Piemontesi e Valdostane si riunisce per la prima volta con lo scopo di “approfondire la conoscenza e l’amicizia alpinistica fra i soci, nonché di trattare problemi comuni e interessanti comunque la vita del Sodalizio”. Sono rappresentate le Sezioni di Alessandria, Aosta, Biella, Casale, Chivasso, Cuneo, Fossano, Gressoney, Ivrea, Lanzo Torinese, Genova-Ligure, Saluzzo, Sanremo, Savigliano, Torino, Vado, Varallo Sesia, Ventimiglia e Vercelli. Inizia così la vita del nostro Convegno LPV: nulla di ufficialmente riconosciuto in ambito CAI, ma piuttosto un incontro di amici che ritengono utile, doveroso, simpatico discutere problemi, scambiare idee e pareri sui molti aspetti del comune lavoro, nell’interesse generale dell’alpinismo e del Sodalizio.
Da allora i Convegni seguono con cadenza annuale o semestrale, organizzati dalle varie Sezioni, sino al 1959 quando si sente la necessità di costituire un organo che serva da collegamento permanente: sorge così la “Segreteria dei Convegni”. Essa avrà nel tempo quattro Segretari: il Prof. Giovanni Daga De Maria di Chivasso (1960-1966), Giovanni Zunino di Acqui Terme (1966-1970), Giovanni Amerio di Asti (1970-1972) ed infine l’Ing. Giovanni Bertoglio di Torino (1972-1979). (Curioso il ripetersi in tutti del nome di battesimo “Giovanni”).
Sotto la loro guida, le riunioni raggiungono un notevole livello di funzionalità e di interesse, con la trattazione di argomenti sempre più importanti, superanti sovente i limiti regionali per acquistare un respiro nazionale. Si è però ancora sempre a livello ufficioso e le discussioni, le decisioni hanno un valore prevalentemente morale, di stimolo, ma non ancora determinante nella conduzione del Sodalizio.
Con il nuovo ordinamento del Club Alpino Italiano, che vede riconosciuta a livello giuridico la sua funzione primaria, nazionale nel campo dell’alpinismo in ogni sua manifestazione e, di conseguenza, nel più ampio campo sociale (Leggi 26/01/63 n. 91 e 20/03/75 n. 70, parere del Consiglio di Stato 21/05/76 n. 1169), nonché in conseguenza del decentramento amministrativo derivante dalla creazione delle Regioni, i Convegni regionali ed interregionali acquistano una nuova veste ed una nuova importanza, riconosciuti ufficialmente nella organizzazione associativa e regolati da precise, specifiche norme statutarie e regolamentari.
Chiarissimo ed esauriente il testo dell’art. 16 dello Statuto del CAI, che precisa motivazioni e scopi dei Convegni: “Le Sezioni di una stessa regione o di regioni finitime – ferma restando l’autonomia sezionale sancita dall’Art. 12 dello Statuto – costituiscono il Convegno regionale o interregionale il quale nomina il Comitato di Coordinamento, che rappresenta ufficialmente il Convegno e pone in atto le sue deliberazioni, per raggiungere concordemente scopi comuni nell’ambito territoriale del raggruppamento e secondo le disposizioni dello Statuto e del Regolamento Generale”.
Così, come si evince da quanto sopra, le funzioni dei Convegni (che non si possono più considerare semplicemente raduni periodici, ma sono un raggruppamento di Sezioni) sono notevolmente ampliate.
Essi infatti, oltre a trattare problemi di carattere organizzativo e riguardanti l’alpinismo attivo, hanno anche specifici compiti particolari: eleggono i componenti del Consiglio Centrale, propongono all’Assemblea dei Delegati (l’organo sovrano del Sodalizio) i candidati per l’elezione del Presidente Generale, dei Vicepresidenti Generali, dei Revisori dei conti centrali e dei componenti il Collegio dei Probiviri; propongono al Consiglio Centrale, per la loro nomina, i componenti degli Organi Tecnici Centrali; approvano la costituzione di nuove Sezioni e Sottosezioni; decidono sulle controversie deferite alla propria competenza…
Lo spirito amichevole e conviviale che caratterizzava le prime riunioni non è venuto meno, ma ormai le decisioni assunte acquistano un’importanza determinante nella politica dell’Associazione.
Anche il Comitato di Coordinamento – l’organo esecutivo del Convegno – dal 1979 assume una nuova fisionomia ed un maggior peso: i suoi compiti non si limitano più ad organizzare le due assemblee annuali, ma sono volti soprattutto a coordinare i compiti delle Sezioni, ad aiutarle in molti adempimenti, a creare un ambiente di collaborazione e di amicizia, che la Sede Legale centrale, oberata da tanti compiti, non è sempre in grado di realizzare. Viene così meno anche la carica di “Segretario dei Convegni” e subentra quella di “Presidente del Convegno”, qualifica che conferisce particolare prestigio, soprattutto nei rapporti con i terzi e con le Autorità pubbliche, al rappresentante ufficiale del Convegno stesso.
Il periodo dal 1979 al 1989 – Presidenza Fulvio Ivaldi dell’UGET-Torino – è caratterizzato da:
- una riorganizzazione di tutti gli organi del Convegno basata anche sulla raccolta di informazioni e dati che consentano più efficace svolgimento del lavoro;
- un continuo ed intenso collegamento con la Sede Centrale del Sodalizio (favorita anche dalla presenza del Presidente del Convegno in tutte le riunioni del Consiglio Centrale), nonché frequenti contatti con i rappresentanti degli altri Convegni, al fine di scambiare esperienze;
- un contatto capillare e continuo con le Sezioni per aiutarle e coinvolgerle maggiormente nella vita del Sodalizio.
Dall’ottobre 1989 all’ottobre 2000 subentra alla Presidenza del Convegno il Dott. Pier Giorgio Trigari, di Fossano, che prosegue il lavoro svolto precedentemente, perfezionando e completando l’organizzazione e le varie incombenze (sempre più numerose e complesse anche a seguito dell’entrata in vigore del nuovo Regolamento dei Convegni), che incrementano le competenze e la responsabilità del Presidente, del Comitato di Coordinamento, delle Delegazioni Regionali e dei vari Organi Tecnici Periferici e che vede il Convegno impegnato in importanti iniziative internazionali, come Alpes sans Frontieres.
Nell’ottobre 2000 viene eletto Presidente Vittorio Gabbani di Novara, con il conseguente trasferimento della sede del Convegno in questa città.
L’ultimo Presidente del Convegno, che dal giugno 2006 è sostituito dal Gruppo Regionale, è Mauro Marucco del CAI Torino, nella cui sede è trasferita anche quella del Convegno.
In occasione del’assemblea del Convegno di Giaveno nel giugno 2006, viene eletto il primo Comitato Direttivo Regionale così composto: Gino Geninatti (Lanzo)-presidente, Michele Colonna (Fossano), Fausto Forgnone (Biella), Umberto Pallavicino (Alessandria)-segretario, Albino Scarinzi (Stresa), Roberto Alpe (Susa), Mario Avvignano (Borgomanero), Giorgio Salina (Varallo), Guglielmo Travasino (Asti). Il Gruppo Regionale Piemontese assume la denominazione “Club Alpino Italiano Regione Piemonte” e la sede legale viene trasferita presso gli uffici dell’Assessorato Montagna della Regione Piemonte in corso Stati Uniti a Torino. Successivamente, il 16 settembre 2006, al Monte dei Cappuccini a Torino, viene formalmente approvato lo Statuto con atto pubblico e nel febbraio 2007 il Gruppo regionale acquisisce la personalità giuridica. Il 26 ottobre vengono elette le Commissioni Interregionali, che saranno amministrate dai tre Raggruppamenti regionali LPV. Nel primo triennio il Gruppo Regionale procede alla nuova strutturazione del settore organizzativo, viene riconosciuto quale Associazione di promozione sociale, acquisisce il Museo dell’Alpetto, che viene dedicato al Past President Generale Giacomo Priotto, allestisce la banca-dati delle Sezioni piemontesi, dei rifugi, delle Commissioni.
Nel marzo 2012 l’Assemblea di Verbania rinnova pressochè integralmente il CDR: viene eletto Presidente del GR Piemonte Michele Colonna, del CAI Fossano, già VicePresidente uscente, e, in rappresentanza delle province, i Consiglieri Amerio Walter (AT), Grossi Luigi (NO), Grosso Franco (BI), Lerda Enrico (CN), Rotta Pierantonio (VC), Spagnolini Laura TO), Totolo Marcello (VB),
De Giovanni Franco (AL).
Nei successivi sei anni il CDR si impegna in numerose iniziative:
– ottimizza l’organizzazione dell’Ufficio di Presidenza, inizialmente mediante l’impiego di collaboratori volontari, che si alternano seguendo ognuno una Commissione tecnica o l’attività delle Sezioni e della segreteria; successivamente, nel gennaio 2017, con l’assunzione di una collaboratrice dipendente a tempo parziale per la gestione dell’attività di segreteria;
– aggiorna le modalità di gestione della contabilità mediante l’adozione di un nuovo programma gestionale, fortemente voluto dalla tesoriera Laura Spagnolini e dal Collegio dei Revisori dei Conti, nella prospettiva di giungere all’impostazione di un bilancio consolidato;
– aderisce a numerose iniziative di collaborazione con enti ed istituzioni, con associazioni ambientaliste, nell’intento di individuare persone idonee da presentare quali rappresentanti nei Consigli Direttivi dei Parchi, sviluppando una serie di collaborazioni. Vengono quindi sottoscritte alcune Convenzioni, con la Regione Piemonte, con AGRAP (Associazione Gestori Rifugi Alpini Piemonte), con UNPLI Piemonte (Unione Nazionale Pro Loco Italia).
– con la determinante collaborazione dell’Assessorato al Turismo e Cultura e del Gruppo Amici della Montagna nel Consiglio Regionale, ottiene il finanziamento di un bando regionale per € 900.000 a sostegno di lavori di manutenzione straordinaria nei Rifugi piemontesi.
– in favore delle Sezioni, ritenute la vera forza del Sodalizio, assume numerose iniziative di valorizzazione, dalla sentieristica alla cultura.
In occasione della 13° Assemblea dei Delegati delle Sezioni piemontesi, che si svolge il 18 marzo 2018 a Saluzzo, si procede all’elezione del Comitato Direttivo Regionale, in formazione integralmente rinnovata.
Dopo la presentazione dei candidati, risultano eletti:
Daniela Formica – presidente, socia e già presidente della Sezione di Torino, avvocato e docente di Istituto di Istruzione Superiore;
Giovanni Brocca – consigliere, iscritto alla Sezione di Novi Ligure (AL), architetto e amministratore immobiliare; .
Carmen Dirita – consigliere, iscritta alla Sezione di Asti (AT);
Cesare Mombello – consigliere, socio vitalizio della Sezione di Biella (BI), dottore commercialista;
Ivan Borroni – consigliere, socio della Sezione di Fossano (CN), veterinario in quiescenza;.
Dario Zanotti – consigliere, socio della Sezione di Borgomanero (NO), ingegnere civile;
Carla Nicola – consigliere, socia e già presidente della Sezione di Chivasso (TO), insegnante;
Bruno Migliorati – consigliere, socio e già presidente della Sezione di Gravellona Toce (VCO), coordinatore dell’Intersezionale Est Monte Rosa, dirigente aziendale in quiescenza;
Daniela Coppo – consigliere, socia della Sezione di Vercelli (VC), laureata in economia e commercio, lavora presso l’Università del Piemonte Orientale.
Il nuovo Comitato Direttivo Regionale, consapevole che i principi democratico e di solidarietà, valori portanti dell’associazionismo, non possano trovare piena attuazione che nell’adozione del metodo collegiale, non solo nel momento decisionale, ma anche sul piano operativo, con l’intento di suscitare la condivisione dei propositi mediante l’attivo coinvolgimento di tutti i componenti, primariamente struttura il proprio assetto organizzativo nell’ottica della più ampia ripartizione dei ruoli in funzione delle rispettive competenze : conformemente alle previsioni statutarie e regolamentari ed in attuazione della premessa, delibera quindi le due Vicepresidenze (B. Migliorati e C. Nicola), la Tesoreria (D. Coppo), la Direzione di segreteria (O. Giordana), le co-referenze negli O.T.T.O. e nella S.O.S.E.C.P. ; successivamente, vengono designate specifiche deleghe per i progetti e le attività in programma.
Sin dall’inizio del mandato, il nuovo CDR rivolge attenzione al territorio ed alle relazioni interne ed esterne al Sodalizio, instaurando sistematico e costruttivo dialogo con gli Organi Tecnici, al fine di recepirne le istanze, con le Sezioni, per sostenerne l’attività e la progettualità, con gli Organi Centrali, in funzione della corretta attuazione degli indirizzi, con i GR LPV, con i quali avvia positiva e proficua consultazione e collaborazione, con le Istituzioni pubbliche regionali, proseguendo le precedenti fruttuose collaborazioni e ricercandone nuove, con il Collegio Regionale Guide Alpine, il CNSAS, l’AGRAP, alla ricerca di utili sinergie di azione.
La particolare attenzione per il territorio trova innovativa manifestazione nella previsione di convocazione delle riunioni presso località espressione di specifiche esigenze ovvero sedi di contingenti criticità primariamente collegate alla tutela e valorizzazione dell’ambiente.
Il sostegno all’attività delle Sezioni viene realizzato mediante la delibera di bandi di finanziamento delle attività di manutenzione e riqualificazione dei sentieri, di alternanza scuola lavoro, di montagnaterapia, oltre che con patrocini e contributi per significativi eventi culturali e sociali.
Vengono siglate nuove Convenzioni e protocolli aventi ad oggetto collaborazioni con istituzioni ed enti pubblici e privati nell’ambito dello sviluppo, mantenimento e valorizzazione della rete sentieristica in funzione del potenziamento della frequentazione lenta della montagna, nell’ambito della cultura dell’inclusione e dell’integrazione in adozione dello strumento formativo denominato “alternanza scuola lavoro”, nell’ambito della cultura etica della montagna, nell’ambito della promozione di buone pratiche di rispetto ambientale; vengono varati progetti volti a favorire la formazione dei giovani nella conoscenza e frequentazione della montagna e ad attivare evolutive modalità di soccorso in montagna.
Vengono innovate le modalità di comunicazione, anche con l’attivazione di strumenti social meglio idonei alla diffusione più immediatamente fruibile delle informazioni.
A seguito delle dimissioni della Consigliera Carmen Dirita, la 14° Assemblea dei Delegati delle Sezioni piemontesi, riunita a Novi Ligure nel marzo 2019, elegge Gianni Massone, socio della Sezione di Asti, quale Consigliere in rappresentanza della Provincia di Asti.