15 Gennaio 2021 - In evidenza
Valle d’Aosta, una petizione per la libertà di accesso alla montagna
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Continuano a levarsi voci contrarie alla decisione del presidente della Regione Valle d’Aosta, Erik Lavevaz, che dall’11 dicembre scorso ha vietato la pratica dello scialpinismo su tutto il territorio regionale, limitandone l’esercizio solo «con l’accompagnamento di guida alpina o maestro di sci».
È on-line una petizione che invita il presidente della Giunta a
«rimuovere, pur nel rispetto dei protocolli sanitari in essere, qualsiasi limitazione alla pratica dello scialpinismo in Valle d’Aosta, così come avviene per le altre attività invernali in montagna che non richiedono l’uso di impianti di risalita (es. sci di fondo e racchette da neve)».
Per i promotori dell’iniziativa si tratta di un divieto che contrasterebbe con «la possibilità di promuovere attività alternative allo sci alpino esenti dal rischio di assembramenti».
La petizione, che ha già raccolto oltre 500 firme in poche ore, è stata lanciata da Diego Bertazzi e Roberto Thuegaz, Istruttori della Scuola di Scialpinismo “Amilcare Crétier “del Cai Vérres.
Le ultime righe del testo della petizione sottolineano come un passo indietro migliorerebbe
«sicuramente l’immagine della Regione e di tutte le altre parti coinvolte, cancellando una evidente discriminazione tra i frequentatori invernali della montagna che pare legata più a motivazioni lobbistiche che sanitarie e che sta creando forti allarmi per quanto potrebbe implicare in tema di libertà di accesso alla montagna stessa».
Lo scorso dicembre, all’indomani dell’ordinanza, il Club alpino italiano aveva preso immediatamente una netta posizione contraria, invitando a «non dividere gli amanti della montagna».