14 Ottobre 2020 - In evidenza
Accordo Mibact-Cai: nasce il Sentiero Italia: “E’ il più lungo del mondo”
Vai al Contenuto Raggiungi il piè di pagina
14 Ottobre 2020 - In evidenza
Da Santa Teresa di Gallura a Trieste in 260 tappe attraverso borghi, laghi, montagne, boschi e parchi. Nasce il sentiero Italia, che con i suoi 7.200 Chilometri diventa “il cammino più lungo del mondo”, presto raccontato anche in un docu-film di 50 minuti e illustrato in una guida in 12 volumi. È questo il cuore del nuovo protocollo d’intesa siglato dal Mibact e dal Cai e presentato dal ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, insieme al presidente del Club Alpino Italiano Vincenzo Torti.
“Il turismo internazionale tornerà imponente e impetuoso in Italia, perché tutto il mondo vuole visitare il nostro paese. Per questo dobbiamo lavorare sulla moltiplicazione degli attrattori in tutto il territorio nazionale. Questo protocollo con il Cai ci consente di valorizzare questo patrimonio infinito fatto di migliaia e migliaia di chilometri di sentieri e cammini”, ha detto Franceschini. “È una grande occasione per dotare il paese e arricchirlo di un patrimonio enorme- ha aggiunto torti- come un cammino che portato a compimento sarebbe il più lungo del mondo. Non ci interessano i record, ma quello che ci sta a cuore è far nascere un patrimonio diffuso che diventi una ricchezza per il paese”.
L’intesa siglata tra Mibact e Cai mira alla valorizzazione e alla promozione dell’offerta turistica rappresentata dalla montagna, che già la scorsa estate ha registrato un aumento tra il 30 e il 40% rispetto all’anno precedente, attestandosi come seconda meta preferita dai viaggiatori. “Siamo arrivati al livello di Paesi europei come Spagna e Francia. Gli italiani che normalmente percorrevano il cammino di Santiago erano circa 40 mila, ora ce ne sono 50 mila in Utalia e 30 mila a Santiago”, ha spiegato Paolo Piacentini, esperto del Cai e autore di diverse pubblicazioni in materia di cammini.
Tra gli impegni del protocollo, anche la realizzazione, entro il 2021, di un catasto nazionale dei sentieri chiamato Infomont e in parte già disponibile online. Tramite un gps, Infomont rende fruibile anche sulla piattaforma informatica del ministero tutto il patrimonio di cammini e sentieri italiani, una rete che conta 110 mila chilometri di sentieri percorribili a piedi. In totale, oltre la metà, pari a 65 mila chilometri, è manutenuta dal Cai che gestisce anche 774 rifugi e bivacchi per un totale di 21.500 posti letto da offrire per un turismo sostenibile e compatibile con la natura.
Altro punto focale dell’intesa sarà la sicurezza e il soccorso alpino grazie all’attivazione di una nuova app – Georesq – in grado di georeferenziare chi chiede aiuto o si è perso con una precisione di un raggio massimo di 10 metri dalla chiamata ricevuta. Grazie al satellite, l’app funziona anche nelle aree con una minore ricezione telefonica.
“Il protocollo che valorizza il Sentiero Italia punta sulle meraviglie della natura e della cultura, andando incontro a un modo di fruire il territorio sempre più attento all’ambiente e al rapporto dell’uomo con il territorio” afferma la deputata Debora Serracchiani. “Gli italiani, come dimostrano anche i dati di quest’estate, hanno riscoperto la montagna e il turismo dei sentieri. Come tutta la parte che riguarda l’outdoor e il turismo all’aria aperta c’è stato quest’anno un forte aumento di flussi ed è il segmento che è cresciuto di più in proporzione rispetto alle altre mete di vacanza”, spiega il sottosegretario al Turismo, Lorenza Bonaccorsi. “Crediamo che anche nei prossimi anni la montagna e i cammini diventeranno centrali e per questo stiamo lavorando per sistemare e valorizzare lo straordinario patrimonio nazionale. Il sentiero Italia, con i suoi 7.200 chilometri e oltre 260 tappe ha le potenzialità per diventare il percorso a piedi più bello al mondo. La sua lunghezza, la sua varietà e le sue possibilità offerte dai diversi territori italiani, dalla Sardegna al Friuli, lo rendono un posto unico e tutto da scoprire”.
articolo su “La Repubblica.it”